A partire dal 1° gennaio 2024, il superbonus 110% subirà alcune modifiche, tra cui:
- L’aliquota di detrazione scenderà al 70% per i lavori avviati nel 2024.
- Non sarà più possibile optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito per i lavori avviati dal 1° gennaio 2024.
- In caso di vendita dell’immobile prima di 10 anni dalla fine dei lavori, la plusvalenza sarà tassata al 26%, tenendo conto del maggior valore dovuto ai lavori di ristrutturazione.
Queste modifiche sono state introdotte per ridurre il costo dell’agevolazione e per contrastare il fenomeno dell’abusivismo edilizio.
La tassazione della plusvalenza in caso di vendita di un immobile ristrutturato con il superbonus è stata introdotta per evitare che gli interventi di riqualificazione edilizia vengano utilizzati per realizzare speculazioni immobiliari. In pratica, se un immobile viene ceduto prima di 10 anni dalla fine dei lavori, il profitto derivante dalla vendita sarà tassato al 26%, includendo anche il maggior valore dovuto ai lavori di ristrutturazione.
Ad esempio, se un immobile viene acquistato per 100.000 euro e viene ristrutturato con il superbonus per un importo di 50.000 euro, il valore dell’immobile a fine lavori sarà di 150.000 euro. Se l’immobile viene ceduto entro 10 anni dalla fine dei lavori per 180.000 euro, la plusvalenza sarà di 30.000 euro, di cui 20.000 euro (pari al 70%) saranno soggetti a tassazione.
La nuova norma ha suscitato diverse critiche da parte del mondo dell’edilizia, che la ritiene eccessivamente penalizzante per i contribuenti che hanno effettuato interventi di riqualificazione edilizia con il superbonus.