Questa differenza è dovuta al fatto che il canone d’affitto non è sempre proporzionale al valore dell’immobile. In molti casi, infatti, la cifra richiesta dal locatore è determinata principalmente dalle caratteristiche intrinseche dell’abitazione, come la dimensione, il numero di locali e il piano, piuttosto che da quelle estrinseche, come il prestigio dell’edificio o l’appetibilità della zona.
Per questo motivo, è molto più conveniente, a parità di altre caratteristiche, mettere a rendita un immobile situato in periferia rispetto a uno nel centro città.
Ecco un esempio:
Supponiamo di voler acquistare un appartamento di 100 metri quadrati in una zona centrale di Roma. Il prezzo medio è di 5.346 euro al metro quadrato, quindi l’appartamento costerebbe 534.600 euro.
Se invece volessimo acquistare lo stesso appartamento in una zona periferica, il prezzo medio sarebbe di 2.851 euro al metro quadrato, quindi l’appartamento costerebbe 285.100 euro.
In questo caso, la differenza di prezzo è del 47%.
Supponiamo ora di voler affittare lo stesso appartamento, sia in zona centrale che in zona periferica. In zona centrale, il canone medio è di 19,7 euro al metro quadrato, quindi l’affitto mensile sarebbe di 1.970 euro.
In zona periferica, il canone medio è di 13,4 euro al metro quadrato, quindi l’affitto mensile sarebbe di 1.340 euro.
In questo caso, la differenza di prezzo è del 32%.
Questi dati suggeriscono che, per i proprietari di immobili, è più redditizio mettere a rendita un appartamento situato in periferia rispetto a uno nel centro città.