Un recente studio della Banca d’Italia ha rilevato che le case appartenenti alle quattro classi energetiche migliori (A, B, C, e D) sono messe in vendita a prezzi di circa il 25% più alti rispetto a quelle di classe G.
Questa differenza di prezzo è dovuta a diversi fattori, tra cui:
- Il minore consumo di energia delle case efficienti, che comporta minori costi per i proprietari e per l’ambiente.
- Il maggiore comfort abitativo delle case efficienti, che sono più calde in inverno e più fresche in estate.
- L’aumento della domanda di case efficienti, che è dovuto alla crescente consapevolezza dei consumatori sui temi dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale.
La differenza di prezzo tra case efficienti e energivore è più pronunciata nelle zone di pregio, dove gli acquirenti sono più disposti a pagare di più per un immobile di qualità. Nelle zone centrali delle grandi città, invece, la differenza di prezzo è più contenuta, perché gli acquirenti sono maggiormente interessati alla posizione dell’immobile piuttosto che alle sue caratteristiche energetiche.
In particolare, a Roma la differenza di prezzo tra case efficienti e energivore è del 6,2% nelle zone centrali, del 17% a Milano, e del 21,4% nella media delle grandi città. Nelle zone semicentrali la differenza di prezzo è del 23,5%, con Milano al 17,8% e Roma al 16,4%. In periferia la differenza di prezzo è del 29,6%, con Milano al 29,9% e Roma al 20,5%.
Questi risultati suggeriscono che l’efficienza energetica è un fattore importante che influenza il prezzo di vendita di un immobile. Gli interventi di efficientamento energetico possono quindi rappresentare un investimento vantaggioso per i proprietari, che possono recuperare i costi dell’intervento in tempi relativamente brevi.